Coppa del Mondo FIFA 2026: il "principio di precauzione" dei club è una china scivolosa verso la fine delle nazionali?

Dopo essere stati fermati sul 2-2 dalla nazionale islandese a Reykjavik lunedì sera, i Bleus giocheranno per la qualificazione al Mondiale 2026 il 13 novembre. Affronteranno gli ucraini, che sono a soli tre punti dal primo posto della Francia, l'unico che dà accesso diretto al Mondiale nordamericano. Poi, a Baku, affronteranno l'Azerbaijan tre giorni dopo, nel caso in cui perdessero contro Artem Dovbyk e compagni, cosa che non vogliamo che accada.
La situazione finanziaria della squadra francese non è male, ma non è ancora finita. Ed è in parte il risultato di una decisione fragile, se non controversa: l'uso del VAR, che ha privato gli islandesi di un memorabile pareggio al Parco dei Principi a inizio settembre (vittoria per 2-1 per i Blues) e ha regalato altri due punti alla squadra allenata da Didier Deschamps, due punti che oggi hanno un peso significativo.
Nessuna ingiustizia, ma fatti: le qualificazioni ai Mondiali, che dovrebbero portare le superstar francesi in terre più o meno esotiche (vale a dire, poco vivaci),
Libération